Ciao Amici,
dopo un utilizzo intensivo di Roomba son pronta a parlarvene e a dirvi che, il pelo del vostro cane sparso per casa non è più un vostro problema, anzi, andate a fare una bella passeggiata rilassante.
Ho condiviso con voi, sulle Instagram Stories, tutto: dal momento dell’arrivo del “mio migliore amico di casa”, ai primi utilizzi. Ho raccolto le vostre domande, che per tanti aspetti erano anche le mie. Ho provato per due settimane a metterlo in crisi, a fargli gettare la spugna con un utilizzo intensivo. Ho chiesto un parere anche a Cristina, la signora che ci aiuta il sabato a “bonificare casa”.
Non girerò intorno al punto chiave ma ve lo snocciolo subito: Roomba è davvero una – grande, grandissima ed affidabile – mano!
Il modello che stiamo utilizzando è il 966 ed è di questo che vi parlerò
(mi avete chiesto se il modello “meno costoso” è uguale, ma onestamente non mi sento di dirvelo).
Cosa mi ha colpito di più?
La facilità di utilizzo: benché si possa azionare con facilità dai tasti presenti sul robot stesso, la vera comodità è nel poterlo comandare, anche a distanza, dal proprio cellulare. E no, non c’è bisogno di essere tipi di ultimissima generazione per cogliere la facilità di utilizzo dell’app. Con una semplicità estrema, dal cellulare puoi: farlo partire quando sei fuori casa, programmare il calendario delle pulizie, fermarlo, rimandarlo alla base, vedere dove si trova, se ha il contenitore pieno, a che punto è la batteria, a che punto è nella pulizia, quanto è stato acceso durante la settimana…
E’ tondo. Come fa a pulire negli angoli?
Sappiamo che, il punto critico, quello che sembra avere la calamita per il pelo dei nostri amati quadrupedi è l’angolo (di ogni stanza, di ogni mobile). Nonostante la forma tonda, Roomba ha delle spazzoline lunghe che fuoriescono dal suo perimetro e raccolgono anche la polvere incastrata negli angoli.
Come se la cava con gli ostacoli?
Ho provato a metterlo in crisi, a non sollevare nulla da terra: sedie, mobili, cavi, cuccia di Louis, tappeti, ciotole. Niente. Non sono riuscita a farlo fermare o incastrare.
Un plauso va alla “torretta”, al sensore che si può posizionare nei punti dove non si vuole che il robot vada (per esempio, come in foto, per evitare che tocchi o dia scossoni alle ciotole)
Si nota la differenza?
La differenza si nota, soprattutto, in termini di tempo. Il tempo che quotidianamente si dedica a una passata di aspirapolvere tradizionale, o di panno elettrostatico, lo si può impiegare per fare altro (per esempio io faccio cosi: esco con Louis a fare la passeggiata, quando sono in strada aziono Roomba, controllo a che punto è durante la camminata, e lo fermo quando devo rientrare piuttosto che, se ho tempo, proseguo la passeggiata con Louis).
La differenza l’ha notata anche Cristina che, da un Sabato all’altro trova decisamente meno sporco.
Autonomia e tempi di ricarica.
Roomba ha una autonomia di 75min. Casa mia, che è circa 70mq la pulisce interamente in 40/45 minuti. Quando si scarica la batteria il robot torna da solo alla sua base per ricaricarsi. Se aveva interrotto il ciclo di pulizia lo riprenderà esattamente da dove lo aveva lasciato.
Le mie conclusioni:
Ve lo consiglio, non soltanto per alleggerire il carico di cose da fare quando si è scelto di avere un quattro zampe in famiglia ma perchè il tempo -che vi regala e che potete spendere diversamente – non ha prezzo.
Tanti di voi mi hanno scritto che, non ne farebbero più a meno. Capisco perchè.