Tra i primi post di questo blog, non poteva tardare un ricordo al momento in cui è arrivato Louis.

Era più o meno metà Maggio 2009, il mio primo anno di università a Milano, lontana da casa, dai miei.

In realtà era una vita che aspettavo questo momento, senza neanche sapere fino in fondo a cosa stessi andando in contro, cosa e quanto sarebbe cambiato.

Quando da bambina, un po’ come tutti, tediavo i miei genitori con la richiesta di adottare un cane, le risposte erano sempre le solite: “il cane non è un giocattolo”, “è troppo impegnativo”, “devi portarlo fuori tutte le mattine, anche se hai sonno o diluvia” ecc. Quindi per 19 anni son cresciuta con questa idea di “cane=impegno assurdo”, ma nonostante ciò continuavo a desiderarlo.

Sino a quando quel giorno, di circa quattro anni fa, quell’esserino peloso e con le orecchie lunghe è entrato spavaldo nella mia vita.

Ho potuto constatare, sin da subito, che le cose che dicevano i miei genitori erano assolutamente veritiere, pur non avendo loro avuto mai un cane. Quello che non mi avevano detto, perché anche loro non lo immaginavano neanche lontanamente, è il rapporto, l’amore che si genera intorno ad un amico a quattro-zampe. Nel giro di un’istante, e via via sempre di più, ti ritrovi a sorridere per ogni loro gesto (anche quello che prima ti faceva arrabbiare, (tipo trovare un rotolo di carta igienica a brandelli per tutta la casa :) ) a stupirti ed emozionarti per la loro intelligenza e sensibilità (quando capiscono che magari è un brutto momento e vengono a coccolarti), a stare in pensiero se per qualche ora li lasci a casa, ad incazzarti se in un negozio trovi scritto “qui non può entrare” perché ormai Loro sono diventati… un prolungamento del tuo corpo.

Ed ecco, com’era Louis…

TIDB